Harmony Korine filma la Wasteland di Balenciaga

Che l’ambito della moda sia oramai il territorio di Harmony Korine è assodato da tempo. A fine 2019 se ne uscì con quel freakshow che fu il suo video per la promozione della campagna Gucci Cruise 2020, Come As You Are, roba totalmente nelle sue corde: un party in cui a farla da padrone sono i personaggi, non tanto i vestiti (Iggy Pop, per dire, figura a petto nudo). Sulle note azzeccatissime di Giorgio Moroder, Korine manifesta in quei due minuti tutto il disincanto del non-invitato, uno che si trova lì per caso ma che non per questo non è ben accetto. Ed infatti tutti si lasciano andare… chi balla, chi fa le boccacce, chi si saluta affettuosamente e via discorrendo. C’è pure un tizio che ricorda Giovanni Lindo Ferretti, fate un po’ voi.

Korine modaiolo o Moda cinematografica?

Salto. Siamo a fine 2021, e stavolta ad affidargli un compito analogo è Balenciaga, altro attore tra i principali dell’alta moda, quel lusso che apparentemente sembrerebbe lontano non di poco rispetto ai mondi dello scalcagnato Korine. E invece no, perché a quanto pare negli ultimi anni l’immaginario su cui il regista americano ha basato l’intera sua filmografia coincide sempre più con l’idea che a quanto pare certi marchi intendono veicolare. Non sono addentro nel settore in questione, quindi mi limito a giudicare dalla posizione di chi sì e no vede qualche video o legge distrattamente qualche articolo di tanto in tanto. Ma che l’ideale di chi cura certe campagne miri a fondere elementi che fino a qualche tempo fa ci saremmo limitati a definire trasandati, ecco, mi pare non sia affermazione troppo intemerata.

Clicca sull’immagine per vedere il video The Lost Tape.

Ad ogni modo, Balenciaga ha una sua visione in tal senso. Lo scorso anno Demna Gvasalia, direttore creativo, tirò fuori Afterworld: The Age of Tomorrow, un videogioco. Sei mesi dopo l’occasione fu quella della campagna autunnale 2021, il cui video è stato curato addirittura da Quantic Dream, in computer grafica. È una direzione, questa, che guarda a un futuro che Balenciaga sembra già avere davanti e che si propone di vestire. Nei due esempi summenzionati, però, si tratta di realtà virtuale, dimensioni sovrapposte per quanto presenti in una quotidianità che ci s’immagina insostenibile. Da qui l’approdo alla campagna Fall 22, il cui The Lost Tape invece si focalizza su quanto sta fuori da quei mondi ricostruiti, ossia proprio in quella quotidianità.

Korine fa di nuovo il turista, stavolta in maniera quasi letterale: ha con sé una vecchia videocamera, di quelle che vanno ancora con le VHS, e con questa s’intrufola negli spazi in cui modelle, modelli, parrucchiere, truccatrice e quant’altro stanno preparando l’evento. La passerella è perfetta, ossia del terriccio, terra battuta con attorno delle sedie, a conferma di quanto si avverte in rapporto agli indumenti che sfilano. Siamo già nel cyberpunk più spinto: capi in pelle, stivali da pioggia, impermeabili che somigliano a sacchi dell’immondizia rivisitati, maglie attillate semi-trasparenti, giacche lunghe etc. Senza contare certe capigliature, che tendono ad aggiustare il tiro rispetto a certi modelli oltremodo futuristici, accorciando le distanze con quanto già vediamo di contemporaneo.

Una finestrella sul domani

Un po’ Matrix, un po’ 2077, Korine sembra essere oramai diventato una specie di profeta di questo nuovo mondo, sempre più vicino e perciò sempre meno fantascientifico. Che bello sarebbe se da queste sue sortite il buon Harmony prendesse spunto per un film, mescolando il suo gusto per l’insolito, specie se declinato nelle forme di una consapevole sciatteria, con la sua prosa sopra le righe. Intanto abbiamo questi sprazzi, gettati lì fugacemente, che sono già piccole feritoie verso un inquietante ancorché curioso domani.

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